Gabriele
D’Annunzio in virtù dell’amicizia con Olga Ossani, che immortalò nel romanzo IL
PIACERE, frequentava Santa Marinella, come risulta nella loro corrispondenza
epistolare. Nel romanzo la passione di D'Annunzio per la Ossani,
si trasfigura nella storia d'amore tra Andrea Sperelli ed Elena Muti. In una
lettera del 1893 il Vate scrive alla Ossani: “Cara Olga, partirete domani per
Santa Marinella? Santa Marinella è lontana? Il viaggio è difficile?” firmato GABRIEL.
A Santa Marinella D’Annunzio oltre alla casa della Lodi era ospite a villa
Bettina ed amico della famiglia Torazzi, nella loro casa di via Aurelia di
fronte all’Hotel Le Naiadi. Alcuni santamarinellesi ricordano ancora LALLO Torazzi,
Lallo perché da piccolo D’Annunzio era solito prenderlo in braccio e giocandoci
lo chiamava Lalletto. Ancora oggi nel giardino di casa Torazzi ci sono i bambù
e gli alberi piantati da D’Annunzio, e si legge ancora la frase dannunziana
incisa a caratteri cubitali “Salve
mare triumphans sub limine solis”.
Questa casa era
frequentata da Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio, la poetessa Amalia
Guglielminetti, la divina Eleonora Duse, Grazia Deledda e Maria Montessori.
UGO OJETTI
UGO OJETTI UNA LETTERA DA SANTA MARINELLA
Ojetti trova
nella villa paterna di Santa Marinella (Roma), soprannominata “Il Dado”, il
luogo ideale in cui riposarsi, trascorrere le sue vacanze e scrivere le sue
opere.
Santa Marinella 1911 - LETTERA
al filologo GIOVANNI TORTOLI Arciconsolo della
Crusca
Via della Robbia, 10 - Firenze
Ojetti chiede al Tortoli una sua fotografia da
pubblicare sul "Corriere della Sera" a corredo di un articolo sul
Vocabolario della Crusca.
Figlio di Raffaello Ojetti, l’ architetto di
fiducia del Principe Baldassarre Odescalchi, dotato di vastissima cultura, si
laurea in Giurisprudenza, esordisce come poeta "Paesaggi", 1892. Attratto
dalla carriera diplomatica, si realizza professionalmente nel giornalismo
politico. Nel 1894 collabora col quotidiano nazionalista "La
Tribuna", per il quale scrive i suoi primi servizi da inviato estero,
dall'Egitto. Nel 1895 diventa famoso col saggio "Alla scoperta dei letterati"
Milano, 1895: una raccolta di interviste, genere all'epoca ancora in stato
embrionale. Scritto con uno stile che si pone fra la critica e il reportage, il
testo fu considerato, e come tale fece discutere, un momento di analisi
profonda del movimento letterario dell'epoca, ricavato attraverso interviste a
scrittori celebri dell'epoca come Fogazzaro, Carducci e Gabriele D'Annunzio.
1896 tiene a Venezia la conferenza “L'avvenire
della letteratura in Italia”, che suscita un vasto numero di commenti in tutto
il Paese. I suoi articoli diventano molto richiesti: scrive per "Il
Marzocco" (1896-1899), "Il Giornale di Roma", "Fanfulla
della domenica" e "La Stampa". La critica d'arte occupa la
maggior parte della sua produzione. Tra il 1901 e il 1902 è inviato a Parigi
per il "Giornale d'Italia"; dal 1904 al 1909 collabora a
"L'Illustrazione Italiana". Tiene una rubrica intitolata “Accanto
alla vita”, che poi rinomina “I capricci del conte Ottavio”
Nel 1905 si sposa con Fernanda Gobba e prende
domicilio a Firenze; dal matrimonio tre anni dopo nasce la figlia Paola. Dal
1914 abiterà stabilmente nella vicina Fiesole.
Invece trova
nella villa paterna di Santa Marinella (Roma), soprannominata “Il Dado”, il
luogo ideale in cui riposarsi, trascorrere le sue vacanze e scrivere le sue
opere.
Partecipa come volontario alla prima guerra
mondiale, scrivendo anche il secondo volantino, giudicato più efficace di
quello del D'Annunzio, che fu sparso in 350.000 copie nei cieli di Vienna,
nell'impresa del 9 agosto 1918. Nel 1920 fonda la sua rivista d'arte,
"Dedalo" (Milano,1920-1933), dove si occupa di storia dell'arte
antica e moderna. Sul finire del decennio inaugura una nuova rivista,
"Pegaso" (Firenze, 1929-1933). Infine, lancia la rivista letteraria
"Pan", fondata sulle ceneri della precedente esperienza fiorentina.
Dal 1923 fu attiva una collaborazione con il "Corriere della Sera",
che si protrasse per oltre un quindicennio, fino al 1939. Tra il 1925 e il 1926
collaborò anche a "La Fiera Letteraria". Tra il 1926 ed il 1927 fu
direttore del "Corriere della Sera". Fu tra i firmatari del
"Manifesto degli intellettuali fascisti" nel 1925 e fu nominato
Accademico d'Italia nel 1930. Fece parte fino al 1933 del consiglio
d'amministrazione dell'"Enciclopedia Italiana". Ojetti organizzò
numerose mostre d'arte e dette vita ad importanti iniziative editoriali, come
"Le più belle pagine degli scrittori italiani" per l'editrice Treves
e "I Classici italiani" per la Rizzoli. Sul significato
dell'architettura nelle arti ebbe a dire: « l'architettura è nata per essere
fondamento, guida, giustificazione e controllo, ideale e pratico, d'ogni altra
arte figurativa ».
Santa Marinella, a
Caccia Riserva soggiornarono Papini e Ungaretti, di recente sono state
pubblicate le lettere che, durante la I GM, Papini da Santa Marinella scriveva
a Ungaretti.
GRAZIA DELEDDA – Premio Nobel per la letteratura
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OLGA LODI E MARIA MONTESSORI A SANTA
MARINELLA
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Esse alle lotte per i diritti delle donne associarono quelle
contro l’analfabetismo nelle campagne dell’Agro Romano, per i diritti dei minori e dei bambini portatori di handicap, il primo
dei quali fu proprio un bambino salvato da un tragico destino, grazie a una
campagna di aiuti partita da queste donne di Santa Marinella, questo bambino fu
adottato da una famiglia, ebbe l’opportunità di studiare e farsi onore nella vita. Nel 1906 esse
inviarono al Parlamento una petizione per L'ammissione
delle donne all’esercizio del voto.
Bertelli
a Santa Marinella lavorava a un archivio di lettere inedite di Giuseppe Mazzini
affidato dal giornalista del Corriere della Sera Luigi Comandini ai proprietari
di Villa Baccarini, e nel tempo libero si diletta a scrivere il Giornalino di
Gian Burrasca, ispirandosi alla famiglia Lodi. Quando la nostra città era in parte frazione
di Tolfa e di Civitavecchia la Lodi fu eletta Sindaco della Frazione di Santa
Marinella, ed è a lei che scrive quel “birichino” del Bertelli, che aveva
“dimenticato di pagare le tasse” per sfuggire all’Esattore del Comune di Tolfa.
Cara Olga, ricorro a voi nella
vostra qualità di Sindaco di Santa Marinella! Voi sapete già della lettera
fulminante dell’esattore del Comune di Tolfa il quale, tempo 5 giorni, mi
invitava a pagare 260 lire, sono tasse accumulate dal ’94 e che pazientino,
avendo io volontà di accomodarmi. Questo per evitare che mi sequestrino il
fondo. Scusate il disturbo. Tanti saluti dal vostro VAMBA.
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