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martedì 24 dicembre 2013

martedì 17 dicembre 2013

ROBERTO ROSSELLINI in Mostra a Santa Marinella 21-22-23 Dicembre 2013

SANTA MARINELLA VIVA - ONLUS

                                           NATALE nella Perla del Tirreno

I ROSSELLINI TORNANO A SANTA MARINELLA con una Mostra
dal 21 al 23 dicembre
in via Aurelia 351 – semaforo della stazione FFSS

A grande richiesta di numerosi cittadini  di Santa Marinella, per le prossime festività natalizie, in occasione della presentazione della 2^ edizione dell’Evento Cinematografico 2014, intitolato a Roberto Rossellini, sarà riproposta la Mostra fotografica in memoria del Grande Regista e di Ingrid Bergman, in collaborazione e col patrocinio del Comune di Santa Marinella, di Renzo e Roberto Rossellini. La mostra, curata Massimo De Luca e Nicoletta Medda di FOTO100Asa, sarà allestita in Via Aurelia 351 (semaforo della stazione FFSS) e resterà aperta dalla mattina di sabato 21 fino a tutto lunedì 23 dicembre. Un vero e proprio revival di quando il grande cinema, gli attori, i registi e i produttori erano di casa a Santa Marinella, con un itinerario della memoria degli anni della dolce vita, quando Santa Marinella – vera Perla del Tirreno – faceva concorrenza a Saint Tropez e Sanremo. Per l’occasione è stata realizzata una cartolina ricordo e uno spot audiovisivo, di Roberto Sinopoli che sarà diffuso in Italia e all’estero per diffondere e far conoscere a tutti gli amanti del cinema il patrimonio e umano e culturale di Santa Marinella. La presidente Sonia Signoracci rivolge un particolare ringraziamento al sindaco Roberto Bacheca che ha sostenuto questo progetto di rinascita culturale di Santa Marinella fin dal primo momento.  Alla iniziativa collaborano Gualtiero Signoracci, Mirella Ferazzani, Scancella Concetta, Carla Tasselli  e il prof. Livio Spinelli.

GALA' con la Principessa ELETTRA MARCONI a CASTELGANDOLFO


venerdì 6 dicembre 2013

IL SIONISMO IN ITALIA E NELLA POLITICA ESTERA FASCISTA recensione



IL SIONISMO IN ITALIA E NELLA POLITICA ESTERA FASCISTA

Mussolini: “Io sono Sionista, Io”

 Collana  i libri de IL BORGHESE Casa editrice PAGINE



Il professor Livio Spinelli attraverso la sua personale vicenda, quella della sua famiglia e della sua città ci introduce in uno dei temi più delicati e poco approfonditi della politica interna ed estera fascista: IL SIONISMO. Attraverso documenti inediti, ricerche durate il corso di una vita e numerose testimonianze l’Autore ci offre una immagine di Mussolini totalmente nuova e,  soprattutto, vicino alla causa ebraica, tanto che il Duce nel corso di un colloquio con Nahoum Goldman si espresse in questi termini: “Voi dovete creare uno Stato Ebraico. IO SONO SIONISTA IO. L’ho già detto al dottor Weizmann. Voi dovete avere un vero Stato ‘un véritable État’ e non il ridicolo Focolare Nazionale che vi hanno offerto gli inglesi. Io vi aiuterò a creare uno Stato Ebraico”.
Una carrellata storica che per riporta alla luce non solo i buoni rapporti tra Mussolini, la massoneria e gli ebrei italiani, che assicurarono il proprio sostegno al Duce fin dalla prima ora, quando Cesare Goldman – finanziere ed uomo politico ebreo, Maestro Venerabile della Loggia torinese Pietro Micca -  il 23 marzo 1919 mise a disposizione la sala del CIRCOLO DEGLI INTERESSI INDUSTRIALI di piazza S.Sepolcro per la fondazione dei “Fasci di Combattimento”, ma anche col  movimento sionista mondiale che faceva capo al Bétar di Vladimir Ze’ev Jabotinsky: “IL MAZZINI DELLO STATO DI ISRAELE”.  Dal 1934 al 1938 Mussolini consentì inoltre l’istituzione di una sezione ebraica alla Scuola Marittima di Civitavecchia, dove vennero formati i primi 300 cadetti ebrei – provenienti da tutt’Europa – che divennero il nerbo della Marina Militare dello Stato d’Israele. Risultati ancora più sorprendenti li ha dati il lavoro di “scavo” del professor Spinelli negli archivi tedeschi e britannici, da dove emerge che i sionisti subito dopo l’ascesa al potere di Hitler firmarono un vero e proprio accordo economico - lo HA’VARAH - patrocinato da Ben Gurion e Golda Meir, che rimase in vigore fino al 1944: l’accordo fu stilato sotto forma di documento ufficiale con Decreto n.54/33 promulgato il 10 agosto 1933 dal Ministero dell’Economia tedesca. In esso si consentiva agli ebrei tedeschi non solo di espatriare dalla Germania ma di convertire i  propri beni posseduti in Germania, ottenendone il controvalore, una volta giunti in Palestina. Questo patto tra sionisti e nazisti era fermamente osteggiato dall’Inghilterra, “il Gran Serpente d’acqua che univa alla lupesca cupidigia di Roma l’astuzia serpentina di Cartagine”, tanto che gli inglesi contingentarono, fino a bloccare poi del tutto, l’immigrazione degli ebrei tedeschi in Palestina, di cui erano mandatari per conto dell’ONU. Per questo la Gran Bretagna non può dirsi estranea all’Olocausto, e a proposito dell’Olocausto le vicende storiche, narrate fin nei minimi dettagli, mostrano che in questa “partita mondiale” gli attori principali furono i sionisti, i nazisti e gli inglesi  mentre la figura di Mussolini appare secondaria e la figura di Pio XII marginale, ma ciò non impedì a Papa Pacelli di salvare migliaia di ebrei, primo fra tutti il suo ex compagno di classe e grande amico ebreo Guido Aronne Mendes, col quale Pacelli da giovane aveva condiviso lo Shabbat. Basti pensare agli articoli elogiativi pubblicati nell’ottobre del 1933 sul giornale delle SS “DER ANGRIFF” dell’accordo tra nazisti e sionisti al punto che lo stesso giornale coniò una medaglia d’argento e di bronzo con la SVASTICA su una faccia e sull’altra la STELLA DI DAVIDE. Livio Spinelli ricostruisce il famoso pranzo del 1938 al Castello di Santa Marinella al quale parteciparono il Re d’Italia, Mussolini, Hitler  e le più altre gerarchie nazi-fasciste, prima prova di quel patto sciagurato del 1939 e poi il ritrovamento sui Monti della Tolfa dei discendenti dell’Imperatore Federico Barbarossa ad opera di Hitler e le superarmi: il famoso raggio della morte di Guglielmo Marconi e la  fuga negli Stati Uniti di Enrico Fermi con i segreti della fissione nucleare. Il libro non ha una fine ma un Epilogo dove viene riportato uno degli articoli datato PARIGI 1842 a firma del noto intellettuale ebreo tedesco Heinrich Heine, che aveva lavorato alle dipendenze di suo Zio Salomon, noto banchiere di Amburgo, dove secondo un perfetto quadro economico si illustrava l’ineluttabilità non solo di una prima e la seconda guerra mondiale, ma di ulteriori sconvolgimenti economici, al termine dei quali in Europa ci sarebbe stato un solo gregge e un solo pastore, un libero pastore con una mazza di ferro e un gregge di uomini dall’egual tosatura e dall’eguale belato e dove “il gran serpente” avrebbe schiacciata la testa e “l’orso del nord” (la Russia) si troverebbe senza pelle.

martedì 3 dicembre 2013

Come è nato IL COMUNE DI SANTA MARINELLA Conferenza Prof. Livio Spinelli



 SABATO 7 DICEMBRE ORE 18.30

CIVITAVECCHIA -  Circolo IL CONSERVATORIO
Lungomare Paolo Thaon De Revel, 30

Che differenza c’è tra Santa Marinella e San Marino ?
San Marino è il primo comune italiano che divenne una repubblica.
Santa Marinella è una repubblica che non riesce a diventare un Comune.
(Silvio Caratelli già sindaco di Santa Marinella)


  Il 30 agosto 1950 veniva stilato il verbale di consegna dei beni mobili e immobili delle frazioni di S.Marinella e S.Severa: ERA NATO IL COMUNE DI SANTA MARINELLA, con sede a Villa  Gigli ex Zappalà (immortalata nel Romanzo di Marinella Lodi TERRA D’APPRODO), la sede sarà poi spostata all’attuale villa Cohen. Resta il giallo sul confine tra i Comuni di Santa Marinella fissato al Fosso Malpasso ma di fatto spostato al Marangone.
Il prof. Livio Spinelli in vista del 65° anniversario del Comune di Santa Marinella che cadrà nel 2014 ha organizzato un ciclo di conferenze la prima delle quali si terrà a CIVITAVECCHIA, città da cui le frazioni di Santa Marinella e Santa Severa si distaccarono costituendosi in Comune autonomo, il 4 ottobre del 1949. Un escursus attraverso mappe catastali, immagini, atti notarili, sulle vicende della tenuta di Santa Marinella, già feudo della Famiglia Barberini, e della tenuta di Santa Severa, legate al Pio Istituto di Santo Spirito. Queste tenute dal 1816, per volere di papa Pio VII erano entrate a far parte della Delegazione apostolica di Civitavecchia, una suddivisione amministrativa dello Stato della Chiesa, che confinava a nord col Granducato di Toscana e la delegazione di Viterbo, e a sud con la comarca di Roma. Con la presa di Roma la Delegazione fu trasformata nel Circondario di Civitavecchia fino al 1927, quando il regime fascista abolì i circondari. La plurimillenaria storia di Santa Marinella ricomincia il 12 gennaio 1887 quando il Principe Baldassarre Odescalchi, su consiglio di Garibaldi, acquistò dal Pio Istituto di S.Spirito il castello e la tenuta di Santa Marinella. All’epoca l’attuale territorio comunale di S.Marinella era diviso tra i comuni di Civitavecchia e di Tolfa. Tra i primi pionieri di Santa Marinella ci furono i marchigiani, che all’origine qui praticavano la transumanza, poi giunsero abruzzesi, umbri, campani, siciliani e i sardi. Il primo piano regolatore fu redatto da Raffaello Ojetti architetto del Principe Odescalchi. L’Avvocato Carlo D’Amelio, subito dopo la fine della guerra, si mise a capo del movimento per l’autonomia di Santa Marinella, l’iter burocratico fu molto lento e travagliato tanto che gli “autonomisti” tra il 1946 e il 1947, indissero assemblee popolari e partitiche minacciando propositi di disobbedienza civile, si giunse infine il 4 ottobre 1949 al decreto di pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a firma del Presidente della Repubblica Einaudi: la separata amministrazione del Comune di S.Marinella ebbe inizio alle ore zero del 16 dicembre 1949. Il 26 aprile 1950 la Prefettura di Roma certificò che la popolazione presente a S.Marinella il 31 marzo 1950 era di 4.804 residenti.