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mercoledì 7 maggio 2014

Invito Palazzo Ferrajoli Roma 15 Maggio 2014, Presentazione IL SIONISMO IN ITALIA E NELLA POILITICA ESTERA FASCISTA, di Livio Spinelli Casa Editrice Pagine collana I LIBRI DEL BORGHESE

Giovedì 15 Maggio 2014 ore 17.30 - 
Palazzo Ferrajoli - Roma P.za Colonna, angolo via del Corso

INVITO
La casa editrice Pagine ha il piacere di invitare la S.V.
al CONVEGNO ed alla PRESENTAZIONE del libro di
Livio Spinelli
IL SIONISMO IN ITALIA E NELLA POLITICA ESTERA FASCISTA
Intervengono:
Giuseppe Parlato, Professore Storia Contemporanea Università Int. di Roma
Pino Pelloni, Direttore Biblioteca della Shoah
Giuseppe Sanzotta, Giornalista
Modera: Luciano Lucarini, editore
Giovedì 15 Maggio 2014 ore 17.30

RECENSIONE DEL VOLUME 
 
Il professor Livio Spinelli attraverso la sua personale vicenda, quella della sua famiglia e della sua città ci introduce in uno dei temi più delicati e poco approfonditi della politica interna ed estera fascista: IL SIONISMO. Attraverso documenti inediti, ricerche durate il corso di una vita e numerose testimonianze l’Autore ci offre una immagine di Mussolini totalmente nuova e,  soprattutto, vicino alla causa ebraica, tanto che il Duce nel corso di un colloquio con Nahoum Goldman si espresse in questi termini: “Voi dovete creare uno Stato Ebraico. IO SONO SIONISTA IO. L’ho già detto al dottor Weizmann. Voi dovete avere un vero Stato ‘un véritable État’ e non il ridicolo Focolare Nazionale che vi hanno offerto gli inglesi. Io vi aiuterò a creare uno Stato Ebraico”.
Una carrellata storica che per riporta alla luce non solo i buoni rapporti tra Mussolini, la massoneria e gli ebrei italiani, che assicurarono il proprio sostegno al Duce fin dalla prima ora, quando Cesare Goldman – finanziere ed uomo politico ebreo, Maestro Venerabile della Loggia torinese Pietro Micca -  il 23 marzo 1919 mise a disposizione la sala del CIRCOLO DEGLI INTERESSI INDUSTRIALI di piazza S.Sepolcro per la fondazione dei “Fasci di Combattimento”, ma anche col  movimento sionista mondiale che faceva capo al Bétar di Vladimir Ze’ev Jabotinsky: “IL MAZZINI DELLO STATO DI ISRAELE”.  Dal 1934 al 1938 Mussolini consentì inoltre l’istituzione di una sezione ebraica alla Scuola Marittima di Civitavecchia, dove vennero formati i primi 300 cadetti ebrei – provenienti da tutt’Europa – che divennero il nerbo della Marina Militare dello Stato d’Israele. Risultati ancora più sorprendenti li ha dati il lavoro di “scavo” del professor Spinelli negli archivi tedeschi e britannici, da dove emerge che i sionisti subito dopo l’ascesa al potere di Hitler firmarono un vero e proprio accordo economico - lo HA’VARAH - patrocinato da Ben Gurion e Golda Meir, che rimase in vigore fino al 1944: l’accordo fu stilato sotto forma di documento ufficiale con Decreto n.54/33 promulgato il 10 agosto 1933 dal Ministero dell’Economia tedesca. In esso si consentiva agli ebrei tedeschi non solo di espatriare dalla Germania ma di convertire i  propri beni posseduti in Germania, ottenendone il controvalore, una volta giunti in Palestina. Questo patto tra sionisti e nazisti era fermamente osteggiato dall’Inghilterra, “il Gran Serpente d’acqua che univa alla lupesca cupidigia di Roma l’astuzia serpentina di Cartagine”, tanto che gli inglesi contingentarono, fino a bloccare poi del tutto, l’immigrazione degli ebrei tedeschi in Palestina, di cui erano mandatari per conto dell’ONU. Per questo la Gran Bretagna non può dirsi estranea all’Olocausto, e a proposito dell’Olocausto le vicende storiche, narrate fin nei minimi dettagli, mostrano che in questa “partita mondiale” gli attori principali furono i sionisti, i nazisti e gli inglesi  mentre la figura di Mussolini appare secondaria e la figura di Pio XII marginale, ma ciò non impedì a Papa Pacelli di salvare migliaia di ebrei, primo fra tutti il suo ex compagno di classe e grande amico ebreo Guido Aronne Mendes, col quale Pacelli da giovane aveva condiviso lo Shabbat. Basti pensare agli articoli elogiativi pubblicati nell’ottobre del 1933 sul giornale delle SS “DER ANGRIFF” dell’accordo tra nazisti e sionisti al punto che lo stesso giornale coniò una medaglia d’argento e di bronzo con la SVASTICA su una faccia e sull’altra la STELLA DI DAVIDE. Livio Spinelli ricostruisce il famoso pranzo del 1938 al Castello di Santa Marinella al quale parteciparono il Re d’Italia, Mussolini, Hitler  e le più alte gerarchie nazi-fasciste, prima prova di quel patto sciagurato del 1939 e poi il ritrovamento sui Monti della Tolfa dei discendenti dell’Imperatore Federico Barbarossa ad opera di Hitler e le superarmi: il famoso raggio della morte di Guglielmo Marconi e la  fuga negli Stati Uniti di Enrico Fermi con i segreti della fissione nucleare. Il libro non ha una fine ma un Epilogo dove viene riportato uno degli articoli datato PARIGI 1842 a firma del noto intellettuale ebreo tedesco Heinrich Heine, che aveva lavorato alle dipendenze di suo Zio Salomon, noto banchiere di Amburgo, dove secondo un perfetto quadro economico si illustrava l’ineluttabilità non solo di una prima e di una seconda guerra mondiale, ma di ulteriori sconvolgimenti economici, al termine dei quali in Europa ci sarebbe stato un solo gregge e un solo pastore, un libero pastore con una mazza di ferro e un gregge di uomini dall’egual tosatura e dall’eguale belato e dove “il gran serpente” avrebbe schiacciata la testa e “l’orso del nord” (la Russia) si troverebbe senza pelle.
 
Livio Spinelli
Scrittore, Pubblicista, Professore. Laureato in Lingua e Letteratura Tedesca all’Università La Sapienza di Roma, con piano di studi a carattere storico, religioso, antropologico. Dal 2007 al 2014  ha organizzato otto convegni su “Papa Pio XII Roma e Gerusalemme” in Campidoglio, alla Camera dei Deputati e Palazzo Ferrajoli. Ha realizzato un film-documentario su “ PIO XII e il BOMBARDAMENTO DI SAN LORENZO”, col patrocinio di Roma Capitale, presentato il 19 luglio 2013 nella ricorrenza del 70^ Anniversario.  È stato corrispondente del quotidiano IL TEMPO di Roma. È stato membro dell’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della Diocesi di Porto-S.Rufina e fondatore della rivista Cronache Portuensi. Autore del Progetto Culturale Orientato alle “Comunicazioni, Cultura e Cinema” nel nome di Guglielmo Marconi, Giorgio Bassani e Roberto Rossellini. È stato più volte intervistato da Radio Vaticana. Ha organizzato con la RAI la mostra sugli 80 Anni della Radio, al Castello Odescalchi. Ha collaborato col quotidiano inglese THE TIMES.
Ha scritto: Hero’s Quest; Deutsch Kreutz: passeggiando lungo la cortina di ferro; Guglielmo Marconi a Torre Chiaruccia - il Centro Ricerche del CNR;  Giorgio Bassani una vita per la letteratura, Dal Vangelo Secondo Marco: tavole a colori; Giovanni Artieri e la casa in Etruria; Santa Marina: un Nome, una Storia, una Città; L’Uomo, la Donna e il Drago; Armando Padelletti prigioniero n.57637 nel lager di Mechra Mena Bu; Mussulmani e Cristiani: dall’Ager Romanus alla metastoria; Il nostro concittadino Eugenio Pacelli – Papa Pio XII, Pio XII – Tra Cronaca e agiografia di Margherita Marchione Mpf. (prologo e traduzione). 
Ha effettuato studi e ricerche sulla Storia delle Comunicazioni negli archivi del quotidiano THE TIMES di Londra, della Compagnia Marconi di Londra e ricerche storico-religiose a ROMA, Isola Sacra e Porto Romano, Silva Candida, Venezia, Avignone, Fatima, Vienna, Sophia, Il Cairo, Sinai, Gaza, Betlemme, Gerusalemme (Yad Vashem, Basilica del S.Sepolcro, Moschea di Omar), Casablanca, Siria, Giordania, Costantinopoli, Smirne, Efeso, Cina P.R. (Pagoda della Grande Oca Selvatica), Siviglia, Cordoba, Granada, Libano (Valle Qadisha), Itaca (Grecia), Morristown (N.J. - USA).
 
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