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giovedì 9 maggio 2013

Scrittori illustri che soggiornarono a Santa Marinella (Roma)





La casa della giornalista Olga Ossani che si firmava con lo pseudonimo di FEBEA (sposò Luigi Lodi), sua figlia Marinella scrisse TERRA D’APPRODO edito da Mondadori di stile verista. Nel piano sopraelevato dopo la II GM viveva Sibilla Aleramo insieme a Franco Matacotta. Sibilla Aleramo fin dai primi del ‘900 soggiornava a Santa Marinella, lo testimoniano le lettere che da qui inviava a Dino Campana.




Gabriele D’Annunzio in virtù dell’amicizia con Olga Ossani, che immortalò nel romanzo IL PIACERE, frequentava Santa Marinella, come risulta nella loro corrispondenza epistolare. Nel romanzo la passione di D'Annunzio per la Ossani, si trasfigura nella storia d'amore tra Andrea Sperelli ed Elena Muti. In una lettera del 1893 il Vate scrive alla Ossani: “Cara Olga, partirete domani per Santa Marinella? Santa Marinella è lontana? Il viaggio è difficile?” firmato GABRIEL. A Santa Marinella D’Annunzio oltre alla casa della Lodi era ospite a villa Bettina ed amico della famiglia Torazzi, nella loro casa di via Aurelia di fronte all’Hotel Le Naiadi. Alcuni santamarinellesi ricordano ancora LALLO Torazzi, Lallo perché da piccolo D’Annunzio era solito prenderlo in braccio e giocandoci lo chiamava Lalletto. Ancora oggi nel giardino di casa Torazzi ci sono i bambù e gli alberi piantati da D’Annunzio, e si legge ancora la frase dannunziana incisa a caratteri cubitali “Salve mare triumphans sub limine solis”.

Questa casa era frequentata da Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio, la poetessa Amalia Guglielminetti, la divina Eleonora Duse, Grazia Deledda e Maria Montessori.

UGO OJETTI


UGO OJETTI UNA LETTERA DA SANTA MARINELLA
Ojetti trova nella villa paterna di Santa Marinella (Roma), soprannominata “Il Dado”, il luogo ideale in cui riposarsi, trascorrere le sue vacanze e scrivere le sue opere.
Santa Marinella 1911 - LETTERA
al filologo GIOVANNI TORTOLI Arciconsolo della Crusca
Via della Robbia, 10 - Firenze

Ojetti chiede al Tortoli una sua fotografia da pubblicare sul "Corriere della Sera" a corredo di un articolo sul Vocabolario della Crusca.
Figlio di Raffaello Ojetti, l’ architetto di fiducia del Principe Baldassarre Odescalchi, dotato di vastissima cultura, si laurea in Giurisprudenza, esordisce come poeta "Paesaggi", 1892. Attratto dalla carriera diplomatica, si realizza professionalmente nel giornalismo politico. Nel 1894 collabora col quotidiano nazionalista "La Tribuna", per il quale scrive i suoi primi servizi da inviato estero, dall'Egitto. Nel 1895 diventa famoso col saggio "Alla scoperta dei letterati" Milano, 1895: una raccolta di interviste, genere all'epoca ancora in stato embrionale. Scritto con uno stile che si pone fra la critica e il reportage, il testo fu considerato, e come tale fece discutere, un momento di analisi profonda del movimento letterario dell'epoca, ricavato attraverso interviste a scrittori celebri dell'epoca come Fogazzaro, Carducci e Gabriele D'Annunzio.
1896 tiene a Venezia la conferenza “L'avvenire della letteratura in Italia”, che suscita un vasto numero di commenti in tutto il Paese. I suoi articoli diventano molto richiesti: scrive per "Il Marzocco" (1896-1899), "Il Giornale di Roma", "Fanfulla della domenica" e "La Stampa". La critica d'arte occupa la maggior parte della sua produzione. Tra il 1901 e il 1902 è inviato a Parigi per il "Giornale d'Italia"; dal 1904 al 1909 collabora a "L'Illustrazione Italiana". Tiene una rubrica intitolata “Accanto alla vita”, che poi rinomina “I capricci del conte Ottavio”
Nel 1905 si sposa con Fernanda Gobba e prende domicilio a Firenze; dal matrimonio tre anni dopo nasce la figlia Paola. Dal 1914 abiterà stabilmente nella vicina Fiesole.
Invece trova nella villa paterna di Santa Marinella (Roma), soprannominata “Il Dado”, il luogo ideale in cui riposarsi, trascorrere le sue vacanze e scrivere le sue opere.
Partecipa come volontario alla prima guerra mondiale, scrivendo anche il secondo volantino, giudicato più efficace di quello del D'Annunzio, che fu sparso in 350.000 copie nei cieli di Vienna, nell'impresa del 9 agosto 1918. Nel 1920 fonda la sua rivista d'arte, "Dedalo" (Milano,1920-1933), dove si occupa di storia dell'arte antica e moderna. Sul finire del decennio inaugura una nuova rivista, "Pegaso" (Firenze, 1929-1933). Infine, lancia la rivista letteraria "Pan", fondata sulle ceneri della precedente esperienza fiorentina. Dal 1923 fu attiva una collaborazione con il "Corriere della Sera", che si protrasse per oltre un quindicennio, fino al 1939. Tra il 1925 e il 1926 collaborò anche a "La Fiera Letteraria". Tra il 1926 ed il 1927 fu direttore del "Corriere della Sera". Fu tra i firmatari del "Manifesto degli intellettuali fascisti" nel 1925 e fu nominato Accademico d'Italia nel 1930. Fece parte fino al 1933 del consiglio d'amministrazione dell'"Enciclopedia Italiana". Ojetti organizzò numerose mostre d'arte e dette vita ad importanti iniziative editoriali, come "Le più belle pagine degli scrittori italiani" per l'editrice Treves e "I Classici italiani" per la Rizzoli. Sul significato dell'architettura nelle arti ebbe a dire: « l'architettura è nata per essere fondamento, guida, giustificazione e controllo, ideale e pratico, d'ogni altra arte figurativa ».
 

















Santa Marinella, a Caccia Riserva soggiornarono Papini e Ungaretti, di recente sono state pubblicate le lettere che, durante la I GM, Papini da Santa Marinella scriveva a Ungaretti.



GRAZIA DELEDDA – Premio Nobel per la letteratura


Maria Grazia Deledda ce la ricordiamo in pochi eppure nel 1926 è stata la prima donna italiana, e ad oggi l’ unica, ad essere insignita del Nobel per la letteratura. La Deledda era amica di Ugo Ojetti e Olga Lodi e a Santa Marinella, nell’estate del 1908 scrisse L’EDERA insieme a Camillo Antona-Traversi, che sarà stampato nel 1912. Nel frattempo fecero anche un adattamento teatrale di questo romanzo che andò in scena al Teatro Argentina di Roma il 6 febbraio 1909. Ecco una lettera della Deledda a Olga Lodi: “ Carissima Febea, non abbiamo ancora trovato, a Santa Marinella, l’appartamento vicino al mare. Ce ne sarebbero, ma lontani, e in tal caso preferirei la sua casetta. Se assolutamente non trovassimo, sarei disposta a prenderla ancora, per venti giorni o per un mese, dal 20 giugno al 20 luglio: ma la vorrei tutta o almeno con una delle camerette che guardano sul giardino. Sarebbe disposta a darcela? Mi dica il prezzo minimo perché quest’anno, fra le altre cose, voglio spender poco! Saluti affettuosi dalla sua GRAZIA DELEDDA. “



OLGA LODI E MARIA MONTESSORI A SANTA MARINELLA


Nel villino della Lodi a Santa Marinella si riuniva un sodalizio femminile e femminista che alle lotte per l’emancipazione delle donne. La Lodi e la Maria Montessori, erano in contatto col Movimento Femminile inglese del Women's Union e quello statunitense dell’International Council of Women. e rappresentarono il Governo italiano ai Convegni Mondiali di New York e Londra per sancire i diritti delle donne,  dando  un fondamentale contributo al movimento per il suffragio femminile.

Esse alle lotte per i diritti delle donne associarono quelle contro l’analfabetismo nelle campagne dell’Agro Romano, per i diritti dei minori e dei bambini portatori di handicap, il primo dei quali fu proprio un bambino salvato da un tragico destino, grazie a una campagna di aiuti partita da queste donne di Santa Marinella, questo bambino fu adottato da una famiglia, ebbe l’opportunità di studiare e  farsi onore nella vita. Nel 1906 esse inviarono al Parlamento una petizione per L'ammissione delle donne all’esercizio del voto.  







Bertelli a Santa Marinella lavorava a un archivio di lettere inedite di Giuseppe Mazzini affidato dal giornalista del Corriere della Sera Luigi Comandini ai proprietari di Villa Baccarini, e nel tempo libero si diletta a scrivere il Giornalino di Gian Burrasca, ispirandosi alla famiglia Lodi.  Quando la nostra città era in parte frazione di Tolfa e di Civitavecchia la Lodi fu eletta Sindaco della Frazione di Santa Marinella, ed è a lei che scrive quel “birichino” del Bertelli, che aveva “dimenticato di pagare le tasse” per sfuggire all’Esattore del Comune di Tolfa.

Cara Olga, ricorro a voi nella vostra qualità di Sindaco di Santa Marinella! Voi sapete già della lettera fulminante dell’esattore del Comune di Tolfa il quale, tempo 5 giorni, mi invitava a pagare 260 lire, sono tasse accumulate dal ’94 e che pazientino, avendo io volontà di accomodarmi. Questo per evitare che mi sequestrino il fondo. Scusate il disturbo. Tanti saluti dal vostro VAMBA.









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