NOVITA’ SU PIO XII e L’OLOCAUSTO
IL SIONISMO IN ITALIA
E NELLA POLITICA ESTERA FASCISTA
Mussolini “Io sono
Sionista, Io”
Il professor Livio Spinelli attraverso vicende personali e familiari e della
sua città ci introduce in uno dei temi più delicati e poco approfonditi della
politica interna ed estera fascista: IL SIONISMO. Con documenti inediti,
ricerche durate il corso di una vita e numerose testimonianze l’Autore ci offre
una immagine di Mussolini totalmente nuova e,
soprattutto, vicino alla causa ebraica, tanto che il Duce nel corso di
un colloquio con Nahoum Goldman si espresse in questi termini: “Voi dovete creare
uno Stato Ebraico. IO SONO SIONISTA IO. L’ho già detto al dottor Weizmann. Voi
dovete avere un vero Stato ‘un véritable État’ e non il ridicolo Focolare
Nazionale che vi hanno offerto gli inglesi. Io vi aiuterò a creare uno Stato
Ebraico”. Emergono sia i buoni rapporti tra
Mussolini, la massoneria e gli ebrei italiani, che assicurarono il proprio
sostegno al Duce fin dalla prima ora, quando Cesare Goldman – finanziere ed
uomo politico ebreo, Maestro Venerabile della Loggia torinese Pietro Micca
- il 23 marzo 1919 mise a disposizione
la sala del CIRCOLO DEGLI INTERESSI INDUSTRIALI di piazza S.Sepolcro per la
fondazione dei “Fasci di Combattimento”, ma anche col movimento sionista mondiale del Bétar di Vladimir Ze’ev Jabotinsky: “IL
MAZZINI DELLO STATO DI ISRAELE”. Dal
1934 al 1938 Mussolini consentì inoltre l’istituzione di una sezione ebraica
alla Scuola Marittima di Civitavecchia, dove si formarono i primi 300 cadetti
ebrei – provenienti da tutt’Europa – che divennero il nerbo della Marina
Militare dello Stato d’Israele. Dal lavoro di “scavo” del professor Spinelli
negli archivi tedeschi e britannici,
emerge che i sionisti subito dopo l’ascesa al potere di Hitler firmarono
un vero e proprio accordo economico - HA’VARAH - patrocinato da Ben Gurion e
Golda Meir, rimasto in vigore fino al 1944: promulgato con Decreto n.54/33 del
10 agosto 1933, dal Ministero dell’Economia tedesca, che consentiva agli ebrei
tedeschi di espatriare dalla Germania convertendo i propri beni posseduti e ottenendone il
controvalore, una volta giunti in Palestina. Questo patto tra sionisti e
nazisti era fermamente osteggiato dall’Inghilterra, “il Gran Serpente d’acqua
che univa alla lupesca cupidigia di Roma l’astuzia serpentina di Cartagine”, tanto
che gli inglesi contingentarono, fino a bloccare poi del tutto, l’immigrazione
degli ebrei tedeschi in Palestina, di cui erano mandatari per conto dell’ONU. La
Gran Bretagna non può dirsi estranea all’Olocausto, dove in questa “partita
mondiale” gli attori principali furono i sionisti, i nazisti e gli inglesi mentre la figura di Mussolini appare
secondaria e la figura di Pio XII marginale, ma ciò non impedì a Papa Pacelli di
salvare migliaia di ebrei, primo fra tutti il suo ex compagno di classe e
grande amico ebreo Guido Aronne Mendes, col quale Pacelli da giovane aveva
condiviso lo Shabbat. Si pensi agli articoli elogiativi pubblicati nell’ottobre
del 1933 sul giornale delle SS “DER ANGRIFF” dell’accordo tra nazisti e
sionisti: lo stesso Gobbels fece coniare una medaglia d’argento con la SVASTICA
su una faccia e sull’altra la STELLA DI DAVIDE. Livio Spinelli ricostruisce il
famoso pranzo del 1938 al Castello di Santa Marinella al quale parteciparono il
Re d’Italia, Mussolini, Hitler, prima prova di quel patto sciagurato del 1939;
il ritrovamento sui Monti della Tolfa dei discendenti dell’Imperatore
Barbarossa e le superarmi: il raggio della morte di Guglielmo Marconi, la fuga negli Stati Uniti di Enrico Fermi coi
segreti della fissione nucleare. L’Epilogo
riporta un articolo datato PARIGI 1842 dell’intellettuale ebreo tedesco
Heinrich Heine, al quale suo Zio Salomon, noto banchiere di Amburgo, secondo un
perfetto quadro economico illustrò l’ineluttabilità di una prima e seconda
guerra mondiale, seguite da ulteriori sconvolgimenti economici, al termine dei
quali in Europa ci sarebbe stato un solo un solo pastore con una mazza di ferro
e un gregge di uomini dall’egual tosatura e dall’eguale belato e dove “il gran
serpente” avrebbe schiacciata la testa e “l’orso del nord” (la Russia) si
troverebbe senza pelle.
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