mercoledì 28 febbraio 2018

Santa Marinella - Anno Domini 1715 -

Aprile 1751 Inventario
  di tutti li edifici e di quanto esistente

nella tenuta di Santa Marinella

 posta alla spiaggia del mare per la strada di Civitavecchia
Santa Marinella TORRE CHIARUCCIA 


SANTA MARINELLA - LA CITTA' DEL SOLE

di tutti li edifici e di quanto esistente nella tenuta di Santa Marinella posta alla spiaggia del mare per la strada di Civitavecchia, spettante a S.E. il Signor Principe di Palestrina che, in nome dell'Eccellenza Sua, si consegna alli Signori Alessandro Bottaoni e Giorgio Antonio Bianchi, affittuarij della detta tenuta, come per Istromento rogato per li Atti del De Cesaris oggi Lancioni…


Osteria: all'ingresso di detta osteria vi è la selciata che prende da una cantonata all'altra, tutto in buono essere e con muriccioli da sedere all'intorno in buon stato e solo le spallette della porta di mattoni in parte mancanti.
Al portone che entra nello scaricatore, fusto nuovo di due partite foderato et immandolato con quattro gangani a nodo con sue bandelle, al di fuori catenaccio tondo longo palmi tre, passatore, serratura e chiave e quattro occhietti; aldidentro altro catenaccio tondo, longo palmi due e un quarto con suoi occhietti; altra serratura e chiave e bracciolo fisso al muro longo palmi quattro con suo occhietto fisso nel fusto. Alle due fenestre del detto scaricatore, oltre le due ferrate che guardano la strada, fusti di due partite foderati et immandolati, uno dei quali è vecchio ma servibile, quattro gangani e quattro bandelle, sue nottola maschia e femmena per ciascuna delle dette fenestre. In detto scaricatore li muri sono in buon essere, come ancora la selciata. Al muro di esso, due campanelle fisse per li cavalli con sei modelli di legno longhi palmi due e mezzo l'uno. La prima porta che detto scaricatore porta al rimessone: fusto di una partita … (?), due gangani e due bandelle. In detto rimessone, alle due finestre le ferrate et in ciascuna di esse fusti vecchi di due partite foderati, con quattro gangani e quattro bandelle con sue nottole maschi e femmine. Alla porta che guarda verso Roma, fusto nuovo di due partite, foderato e mandolato, con quattro gangani e bandelloni, due dei quali a braccio, catenaccio tondo aldidentro, longo palmi quattro con sui occhietti e sua… (?). In detto remissone il tetto con suo trave e travicelli e tavolato che occupa la metà quasi dello stesso.
Alla porta del passetto che conduce al cortile fusto nuovo di due partite, foderato e mandolato, quattro gangani e quattro bandelle con suo catenaccio tondo e quattro occhietti.
Alla porta dell'ammazzatore fusto semplice usato d'una partita, due gangani e due bandelle con serratura e chiave et occhietto fisso al muro et in detto ammazzatore faccione o sia trave per attaccare le carni che prende da un muro all'altro, con numero venti uncini di ferro et alla fenestra ferrata di fuori, con suo fusto nuovo d'una partita, due gangani, due bandelle, catenaccietto con due occhietti nel fusto et un altro nel muro.
Al macello, nell'ingresso porta di una partita foderata e mandolata, con aldifuori suo catenaccio tondo, passatore, serratura e chiave, due occhietti et altro nel muro, due gangani , due bandelle. Faccione per appiccare carni con altre due facciette, con numero trentacinque uncini in tutto. Alla fenestra di detto, sua ferrata di fuori. Fusto vecchio servibile d'una partita, foderato e mandolato, due gangani, due bandelle, catenaccietto tondo con due occhietti.
Siegue alla porta della stanza interna, o sia salara  fusto vecchio servibile d'una partita, foderato, con due gangani e due bandelle. Alla fenestra di detta, ferrata di fuori, fusto vecchio di una partita foderato, due gangani, due bandelle.
Alla porta della grotta fusto vecchio servibile di due partite, foderato, quattro gangani e quattro bandelle, catenaccio tondo, quattro occhietti, passatore, serratura e chiave.
Alla porta della cucina , fusto vecchio servibile d'una partita foderato, due gangani, due bandelle, serratura e chiave, maniglia et occhietto al muro. Alle due fenestre di detta cucina, le sue ferrate e telari con sui sportelli la metà a vetri il rimanenti a tavole, rappezzati e vecchi, ma ben accomodati ........... 
 
 Di più, in detta osteria si consegnano alli Signori affittuarij l'infrascritte robbe, cioè:
-          navicella con un solo uncino,
-          un tirabragie con il manicho rotto,
-          due treppiedi piccoli di ferro, buoni,
-          una gratticola,
-          un polzonetto di rame servibile,
-          un schiumarello di rame e due schiumatori di ferro servibili,
-           sgomarello di rame, più grande, per tirar acqua,
-          una padella di rame servibile,
-          una grattacascio vecchia,
-          uno spiedo poco buono,
-          tre cortelli da macello, uno de' quali cattivo,
-          due cortelli da tavola, poco buoni,
-          quattro forchette, tre di ferro e una d'ottone ,
-          cinque lucerne, due nuove et altre usate,
-          una lanterna mancante un talcho e la linghetta,
-          una sgurbia et un scarpello usati,
-          un mortaro di marmo un poco rotto da una parte, con suo pistello di legno,
-          un bancone d'Albuccio con quattro tiratori et uno de' detti per mettere li denari e, questo, con sua serratura e chiave, logori assai,
-          tre tavole da mangiare de longhezza palmi dieci e larghe palmi due e un terzo, usate,
-          tre banchi da sedere de l'istessa longhezza,
-          un secchio da tenerci l'acqua per uso della cucina,
-          una facciata con cinque uncini,
-          un staro con suo quartuccio di legno,
-          una brocca da tenerci acquavite (?)[1],
-          otto pezzi di misure di vetro tra grandi e piccole,
-          sedici bicchieri tra cristallo e peltro(?)1,
-          diversi cocci e piatti per servizio della cocina,
-          un ceppo per tagliare carne,
-          un lume di terra biancha,
-          una vettina da oglio capace di un barile, con sue misure cioè mezzo, foglietta, mezza foglietta, et un imbottatore di latta,
-          madia (?) per tenerci il pane, vecchia assai,
-          sedimi per le botti longhi … (?),
-          due cupelle per portare l'acqua al forno,
-          un imbottatote di legno per imbottare vino,
-          un crivello per sgrullare la biada.
 Isola di case attaccata alla Chiesa.
Siegue, dalla parte del prato, nella bottega del falegname, alla porta fusto vecchio servibile di due partite, foderato, con catenaccio tondo ad di fuori, longo palmi due, passatore, serratura e chiave, quattro occhietti aldidentro, nel mezzo fusto corto, due paletti di ferro, uno longo palmi tre, con due occhietti dalla parte di sopra, altro fisso nel parapetto dalla parte di sotto, con altri due occhietti, palmi uno e mezzo, due gangani e due bandelle e, più, altro mezzo fusto di tutta altezza con due gangani e due bandelle oltre due maschietti, bracciolo fisso al muro longo palmi due e mezzo con occhietto alla porta, due nottole maschie e femmine. Nella fenestra di detta bottega, fusto vecchio servibile di due partite, foderato, quattro gangani, quattro bandelle, sua nottola come sopra. Pavimento, o sia selciata, di detta bottega e muri in buon essere, come ancora la cappa del camino.
Siegue, alla scala che ascende alla stanza superiore, scalini di mattoni con piana in faccia. ..........................................
 Alla porta del granaro di detta isola, fusto di due partite foderato, catenaccio al di fuori tondo, longo palmi tre. Serratura, passatore e chiave con numero sei occhietti con sua parata, quattro gangani  a nodo e quattro bandelle. Alle fenestre di detto granaro, numero dieci ramate di filo di ferro, nuove, con suo telaro che le reggono et a ciascuno la ferrata di legno. Mattonato, mura e cordonata[1] che conduce in detto granaro in buon essere.
Nella stalla sotto il detto granaro , alla porta fusto di due partite vecchio e rappezzato ma servibile, foderato, catenaccio tondo al dì fuori, longo palmi due e un quarto, passatore, serratura e chiave, quattro occhietti, quattro gangani e quattro bandelle. La mangiatora prende tutta la facciata, la metà di muro e la metà di legno con tre mezze colonne che la reggono, e suo labbro di trave (?)1 a lunghezza e un staffone di ferro fisso al muro, inginocchiato, longo palmi quattro. Due pezzi di rastelliera in buon essere, che prendono tutta la lunghezza di essa mangiatora, retti da tre modelli et altri legni al solaro, oltre quattro campanelle fisse al muro per legare le bestie. Alla fenestra di detta

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Siegue altra casa contigua dei Signori affittuarij.
Nella porta di strada, fusto di due partite nuovo, foderato e mandolato, con suo battiporta fatto a maniglia tonda al di fuori; serratura, stanghetta e chiave, quattro gangani e quattro bandelle. Suo bracciolo, longo palmi due e un quarto fisso al muro con occhietto nel fusto. Nella porta a capo le scale, suo fusto rappezzato, maniglia, serratura e chiave, due gangani e due bandelle. Alla prima fenestra della sala , telaro di due sportelli, la metà di vetro e la metà a tavole con quattro bacchette, due fusti vecchi e rappezzati ma servibili, con quattro gangani e quattro bandelle, con nottola maschia. Al altra fenestra, telaro con due sportelli, la metà vetri retti da due bacchette et il restante con tavole, fusto d'una partita foderato, vecchio, rappezzato, ma servibile, con due gangani, due bandelle. In detta sala, un tavolone rustico con suoi piedi, nella porta fusto d'una partita, guarnito, serratura, chiave, occhietto nel muro, gangani e bandelle e sua maniglia. 

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Forno.
Alla porta di detto, fusto nuovo di due partite, foderato e mandolato; al di fuori catenaccio longo palmi due, tre occhietti, passatore, serratura e chiave, al di dentro tre occhietti che servono per lo stesso catenaccio e più allo sportellino che sta nello stesso. Due maschietti a mezza croce, catenaccetto e tre occhietti, quattro gangani e quattro bandelle che sostengono il detto fusto. In detto forno, bancone nuovo di tavole di pino con tre tiratori: grande, mezzano e piccolo al quale serratura 
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 Al farinaro, alla porta fusto vecchio, servibile, fasciato et accomodato; aldifuori catenaccio tondo con tre occhietti, compreso quello  nel muro, aldidentro due gangani e due bandelle.  Alla fenestra di detto farinaro, ferrata, quattro gangani e bandelle con sua nottola compita, al vano di una porta murata tre gangani fissi. Il frullone[1] nuovo con suoi finimenti compagni eccetto la stamigna[2] . Una scaletta amovibile di quattro scalini per salire con la farina sopra detto frullone, un cavalletto per reggere le tavole quando si inforna. Mattonato e muro in buon essere. Alla porta della cantina, fusto semplice, usato guarnito e servibile, due gangani e due bandelle.
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  La casa delle munelle.

Alla porta di strada, fusto vecchio foderato ma bene accomodato e servibile, aldidentro catenaccio tondo longo palmi due, tre occhietti compresovi quello nel muro, due gangani e due bandelle. Scala di mattoni con labbro di piana. Ad ogni porta a capo la detta scala: fusto nuovo semplice fasciato, due gangani e due bandelle, serratura e chiave et occhietto nel muro con sua maniglia. Alla fenestra  telaro nuovo con sportelli con tavole e vetri retti da quattro bacchette, due fusti vecchi in buon essere, fasciati. Quattro gangani, quattro bandelle con sua nottola compita. Mura di detta stanza in buon essere. Mattonato in stato mediocre ma intiero. Porta che passa alla scala superiore:  fusto vecchio semplice guarnito, servibile, due gangani, due bandelle, catenaccio tondo longo  palmi uno e tre quarti, due occhietti compreso nel muro. Fenestra a capo detta scala, telaro nuovo con suoi sportelli con tavole e vetri retti da quattro bacchette. Fusto vecchio fasciato servibile, due gangani e
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 La stanza terrena sotto la casa del castellano: alla porta di strada, fusto vecchio e foderato, accomodato e servibile, serratura, chiave, occhietto, gangani e bandelle; alla fenestra sopra detta porta, telarino nuovo con suoi sportelli con vetri e tavole per lo scuro. Fusto nuovo foderato e mandolato, due gangani e due bandelle e nottola maschia. Cappa di cammino e focolare in buono stato, selciata di detta stanza con selci in qualche parte scassati .
Casa detta dei bifolchi verso la strada: alla porta di strada, fusto vecchio foderato dal mezzo in giù, catenaccio tondo, passatore, serratura e chiave, tre occhietti, due gangani, due bandelle e, sopra detta, nella fenestra fusto vecchio foderato, due gangani, due bandelle, catenaccio con due occhietti. Scala di muro con piano ad ogni scalino. Alla porta a capo delle scale fusto semplice, servibile, fasciato, due gangani e due bandelle, maniglia, serratura, chiave et occhietto al muro. Al telaro due
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 Alla stanza terrena detta dei pecorari, nella porta  fusto vecchio d'una partita, foderato, serratura, chiave, occhietto, due gangani, due bandelle. Alla fenestra di sopra, fusto vecchio servibile, due gangani, due bandelle, mura in buon stato, selciata in stato mediocre atteso due buche che esistono.
Alla porta di strada che ascende al piano superiore della casa dei bifolchi, fusto vecchio servibile foderato, maniglia, serratura, occhietto e chiave, due gangani, due bandelle. Alla fenestra sopra detta porta, fusto vecchio semplice con due fasce et una tavola in parte mancante, due gangani, due bandelle. Scala che ascende alla suddetta stanza superiore, di mattoni con piana a ciascun scalino. Alla porta a capo le scale fusto vecchio semplice fasciato, maniglia, due gangani, due bandelle.  

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 Catenaccetto tondo, tre occhietti con quelli al muro, gangani, due bandelle. Muro e pavimento servibile. All'altra fenestra telaro vecchio con sua tela, fusto nuovo, fasciato, catenaccio con tre occhietti.
La scala che ascende al piano superiore fatta di mattoni con labbro per ciascun scalino. Alla fenestra prima, telaro nuovo con sportelli e vetri, con due bacchette. Fusto vecchio fasciato, servibile, due gangani, due bandelle, catenaccetto con due occhietti. Alla seconda fenestra, telaro vecchio con due sportelli a tele. Fusto vecchio fasciato ma servibile, due gangani, due bandelle, catenaccio con tre occhietti. Mura e mattonato in buon essere.
All'intorno della descritta seconda Isola di case vi è la sua selciata di diverse larghezze, eccetto che dalla facciata di Civita Vecchia che non vi è grondara; con dichiarazione che, nella partita sotto il granaro della strada maestra, vi è qualche mancanza. Li tetti della presente seconda isola scopati, accomodati, ma mancanti di diverse pianelle.
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 Siegue la casa detta del fattore. Alla stanza terrena che serve per gallinaro, alla porta  fusto vecchio foderato ma servibile, serratura, chiave, occhietto, gangani e bandelle. Alla fenestra sopra detta porta, fusto simile, due gangani, due bandelle, con sua nottola compita. Mura di detta stanza in buon essere. La mangiatora che prende la facciata di essa stanza, di tavole e travi vecchi assai. La selciata, in diversi luoghi mancante e particolarmente sotto di essa mangiatora.   Alla porta di strada fusto nuovo foderato e mandolato, maniglia, serratura, chiave et occhietto nel muro, due gangani, due bandelle. Alla fenestra sopra detta porta fusto vecchio foderato, due gangani, due bandelle, suo...................

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 NOTA DELLI FONTANILI  esistenti in detta Tenuta consegnati come siegue:  
-          "Fontanile detto delle Vignacce tutto in essere et acqua perenne, spurgato e polito dalla Botte sino al fontanile con suoi parapetti stabiliti et incollati.
-          Fontanile in faccia a Campo Rosso tutto in buon essere con acqua perenne con suoi parapetti stabiliti et incollati ad ambe le vasche con selciata che lo circonda da tutte le parti larga palmi dieci in buon essere.
-          Fontanile delle Cese con acqua perenne, spurgato e polito dalla Botte sino al detto fontanile con le sponde stabilite e a tutte due le vasche. Selciata intorno che prende le due parti laterali larga palmi undici per parte.
Fontanile in faccia alle Guardiole in buon stato






sabato 10 febbraio 2018

ROMA - GIANICOLO Celebrata la Cerimonia per il 169° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ROMANA



169° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ROMANA
9 febbraio - 4 luglio 1849

ROMA Grande Successo della Cerimonia al Gianicolo in onore di Garibaldi

 
 Donna Anita Garibaldi, dietro Francesco Hibbert Garibaldi, il piccolo GIUSEPPE GARIBALDI ultimi discedente dell'Eroe dei due Mondi
 

Roma, una splendida mattinata di sole ha accolto al Gianicolo le Camicie Rosse venute a celebrare e rievocare da tutta Italia e dall’estero  il 169° Anniversario della Repubblica Romana, un periodo di cinque mesi durante il quale il triunvirato composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, tentò di far diventare Repubblica l’esistente Monarchia dello Stato Pontificio retta dal Papa Pio IX, che il 24 novembre1848 si era trasferito a Gaeta perché a Roma c’erano pericolosi tumulti popolari.  Per tale ragione il triunvirato chiamò a Roma tanti volontari da ogni parte d’Italia (fra cui Giuseppe Garibaldi e la sua Legione Italiana) per organizzare la difesa armata di Roma. Ben presto essi furono però affrontati da un sovrastante contingente francese, inviato a Roma per agevolare il ritorno del Papa Pio IX.         Gli scontri interessarono tutto il territorio romano, con gravitazione sul settore del Gianicolo, e dopo alterne vicende, inizialmente favorevoli ai difensori, si conclusero il 4 Luglio 1849 con la sconfitta dei volontari, dei garibaldini e dei tanti cittadini romani che li avevano affiancati perché sospinti dal forte desiderio di libertà.             Quegli atti eroici e quelle molte pagine di gloria non furono però vani perché unirono il popolo romano, fecero consolidare l’idea che Roma potesse diventare capitale d’Italia e consentirono l’emanazione della prima Costituzione Repubblicana, intrisa di principi per la maggiore uguaglianza fra i cittadini. Inoltre, per quei fatti, la città di Roma meritò la Medaglia d’Oro al Valor Militare, di cui oggi è decorato il Gonfalone della Città Eterna. La celebrazione rievocativa di questa pagina di storia è stata organizzata dall’Associazione Nazionale Giuseppe Garibaldi, presieduta da Anita Garibaldi con i figli Ing. Francesco Hibbert  Garibaldi, dott.ssa Anita Garibaldi, il nipotino GIUSEPPE GARIBALDI, ultimo discendente dell’Eroe dei due mondi, e coordinata dal Gen. Bruno Simeone, già vice Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa e Direttore Generale del Personale Militare delle Forze Armate (EI-MM-AM-CC), erano inoltre presenti il Gen.C.A. (r.) Guido Martinelli, già Ispettore dell’Arma delle Trasmissioni dell’Esercito, il Dott. Antonio Marini, già Procuratore Generale f.f. della Corte d’Appello di Roma, l’Amb. Alessandro Cortese De Bosis, Presidente dell’Ass.Naz. Combattenti e Reduci, il Prof. Enrico Bruschini, già consulente d’Arte dell’Ambasciata Americana in Roma, il Dott. Enrico Luciani, Presidente dell’Associazione Amilcare Cipriani. Inoltre rappresentanze di Ufficiali, Sottufficiali e Militari in servizio di Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare, Carabinieri e Guardia di Finanza.  Il Gruppo (con labaro) delle Guardie d’Onore delle Reali Tombe del Pantheon. Il Gruppo (con labaro) dell’Associazione Nazionale Bersaglieri in Congedo. Il Gruppo del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. Il Gruppo Garibaldino di Varese. Personale in uniforme storica risorgimentale appartenente a: Guardia di Finanza (i famosi Bersaglieri del Tebro del Magg. Zambianchi); Prima Legione Garibaldina del Matese; Associazione Romana di Tiro ed Avancarica; Associazione Tiratori del Tevere; Studenti di ben 6 classi del Liceo Classico Seneca (Roma) giunti con i rispettivi insegnanti. La Banda Militare dell’Arma Trasporti e Materiali dell’Esercito in uniforme storica risorgimentale. La cerimonia è stata trasmessa da RETESOLE Canale 87 Dig.Terrestre e sarà ritrasmessa più volte.

Addetto Stampa Prof. Livio Spinelli