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mercoledì 28 giugno 2017
mercoledì 21 giugno 2017
IL VESCOVO - TESTAMENTO SPIRITUALE
MONSIGNOR BONA
GIA' VESCOVO DELLA DIOCESI SUBURBICARIA DI PORTO-S.RUFINA
TESTAMENTO SPIRITUALE
Il Vescovo di Porto
Dal primo Vescovo, il Martire
Ippolito, una successione di oltre 178 pastori, prima di arrivare al nostro
attuale Vescovo.
Diciotto
secoli di storia ininterrotta: storia di popoli e di comunità; storia di fede e
di tradizioni consacrate nella biblica vocazione di teologia della terra.
Quella della nostra Diocesi, appena raccolta in briciole, è storia incarnata
nelle falde sanguigne di questa Campagna Romana ricoperta come da una coltre di
intense memorie e tuttora soggetta al saccheggio.
E'
di pochi giorni l'incontro con un "ricercatore" che mostrava al dito
un anello di antica fattura episcopale.
Una
terra che fu sempre aperta a tutti i progetti di avventura, dai dissacratori ai
tiranni, dai profughi della paura agli apostoli della fede.
Tutti
attraversarono questo lembo di terra, apparentemente anonimo, prima di tentare
la scalata alla CITTA’, ma ne furono inghiottiti.
Gli
Imperatori scomparvero, i Re si estinsero, Feudatari e Consoli sono una
memoria, passarono di moda Podestà e Governatori, vannno e vengono i più
moderni come le idee che non parlano.
Ma
il Vescovo resta come segno di contraddizione ad una storia civile che divora i
suoi stessi protagonisti. Solo dopo mille anni sono stati riportati alla luce i
resti della prima cattedrale di Porto e della sede originaria, sepolti dalle
devastazioni saracene.
Ma
il Vescovo non cambiò nome, non mutò linguaggio, non svestì la tunica del primo
martire.
E'
la radice che dà linfa al popolo credente: salutò, consacrò, benedisse nella
grande casa ecclesiale che non ha bisogno di pietre per resistere al tempo.
Ed
oggi, il Vescovo, oltre che testimone di Fede che non si altera, è anche
mediatore di "cambiamento sociale e spirituale" che non può
arrendersi al passato.
Prende
le consegne dal Maestro che disse al giovane "di lasciare ad altri la
sepoltura dei propri morti"; che assicurò alla giovane il perdono
togliendo di mano ai giudici le pietre già pronte; che nella città dei leviti
va a casa di Zaccheo il più odiato dal popolo.