venerdì 2 maggio 2014

Santa Marinella: LA DIVINA ANNA FOUGEZ nei miei ricordi

 La DIVINA ANNA FOUGEZ nei miei ricordi

di

 Livio Spinelli



AMO QUESTO pezzo di Etruria dove tra Macchia Rotonda e Torre Chiaruccia, tra Santa Severa e Capo Linaro, si stende - ai due lati del castello Odescalchi - la mia cara Santa Marinella. E' ben vero: sono in debito con "lei" (che penso come donna bella e amata). Le ho dedicato sperse prose e, forse, delicati incantesimi, qua e là; ma non mai un libro tutt'intero, che pure ho già scritto e sarebbe pronto per la stampa, se altro o altri libri non dovessero precederlo. Attenderà, né credo che - nell'attesa- invecchi. Si intitola: "La casa in Etruria" e racchiude, come una lettera d'amore, tutto il mio amore per "lei", Santa Marinella. Questo nome, ricordo di averlo udito per la prima volta, da giovanissimo, a Napoli, da quei poeti e musicisti, allora, celebri autori di quelle canzoni napoletane di cui se perduta la memoria, ma restano assai meglio dei ludi calcistici, a caratterizzare la Citta'. Quegli autori si chiamano Libero Bovio, Ernesto Tagliaferri, Gaetano Lama, Ernesto Murolo, E.A.Mario e via dicendo; s'univano, di tanto in tanto, per venire in automobile (nelle ancora avventurose automobili del 1923) a S.Marinella, a visitare Anna Fougez, ch'era la Brigitte Bardot, la Marilin Monroe italiana di quel tempo, la più fine, la più originale interprete delle loro canzoni. Abitava in una villetta sulla piazza della stazione; e con lei, il suo compagno Renè Thano, o - meglio- Thanatopoulos, ch'è morto qui e, ancora, gentili dame romantiche amiche mie vanno a visitarne la tomba e a deporvi un fiore, nel lindo, elegante cimitero di S.Marinella, dove dorme Ester, mia moglie e dormirò pure io. Qui, nell'aria antica e nobile di questo pezzo di Etruria, ho scritto almeno dieci dei miei libri; ed ho sperimentato, appunto, che l'aria e il silenzio intorno, oltre ad allungare la vita, generano idee e immaginazioni, gusto e volontà di scrivere: quasi un piacere di amore. Non ne conosco le ragioni, anche perché all'amore non si chiede ragione. Forse è la natura di queste colline, di questo mare: l'antichità perenne, sempre viva e partecipe dei sogni e delle veglie. Qui domina la moderazione dei colori, la precisione di un curvo orizzonte quasi tracciato col compasso. In esso mare e cielo accolgono la cauta e un po' difficile bellezza del paesaggio. Mi hanno chiesto perché io, napoletano di Napoli, sia venuto a vivere l'altra (e ultima) parte della mia vita, qui. Ho chiesto, a mia volta, se gli interlocutori conoscessero quella teoria dell' "arte come ricordo". E' in quest'area etrusca, in questa S.Marinella, tra mare e collina, per non so quale miracolo, che mi viene da "ricordare" ciò che scrivo; quasi un invisibile angelo appollaiato sulla mia spalla, mi sussurrasse all'orecchio.
IL MESSAGGERO Pagine di Cultura - 13 maggio 1988 - Giovanni Artieri: scrittore e giornalista ( 1904-1995) .







2 commenti:

  1. Tarantina DOC, Maria Annina Laganà Pappacena, volle essere seppellita nella sua città dove, presto, avrà una tomba monumentale. Erroneamente, nell'articolo di Spinelli, si dice che scappò di casa e fu, invece, merito di sua zia e di suo marito che la adottarono dopo la morte dei suoi genitori, a seguirne i primi passi nel mondo dello spettacolo sin da bambina. La sua casa natìa, nella città vecchia, in via Innocentini 4 è meta di molti turisti.

    RispondiElimina
  2. Gentile Signor Enzo come può vedere l'articolo è diviso in due parti: per la nota biografica su sfondo viola relativa ad Anna Fougez, chi ha stampato l'articolo ha omesso di indicare che si tratta non di una parte scritta da me, bensì di una citazione tratta da un articolo pubblicato su LA VOCE DEL POPOLO del 12 luglio 2006 p. 8 "LE DIVINE dal caffé chantant all'immortalità - Anna Fougez, piume di struzzo, gioielli e genialità http://www.editfiume.com/archivio/lavoce/2006/inpiu/musica060712.pdf prendo atto di quanto da Lei precisato e provvedo ad emendare l'articolo.

    RispondiElimina