a cura di Livio Spinelli
[ da IL NOSTRO CONCITTADINO EUGENIO PACELLI PAPA PIO XII - Livio Spinelli CARICIV Tip. Cooperate S.Severa 16 ott. 2009 ]
Il Dott. Kai Sprenger dell’ISTITUTO
STORICO GERMANICO di Roma (il più antico degli istituti storici della
Repubblica Federale di Germania all'estero, fondato nel 1888 ) sta conducendo
in Italia studi e ricerche sull’Imperatore Federico Barbarossa che saranno
pubblicate in un volume in corso di preparazione. I suoi studi l’hanno condotto lo scorso
autunno all’archivio comunale di Cerveteri, da dove si è messo sulle tracce
degli ultimi discendenti del Barbarossa, che attualmente risiedono a Ceri e
Cerveteri, e a incontrare la signora
Loredana fiera discendente degli Hohenstaufen.
Dottor Sprenger cosa l’ha condotto a venire dalla Germania fino a Ceri?
“Avevo letto delle notizie del prof. Livio Spinelli e del dott. Silvio
Caratelli di una vicenda quando poco prima dello scoppio della seconda guerra
mondiale, un funzionario dell’Ambasciata tedesca, il poeta Gerhard Werner von der Schulenburg , aveva
inviato una segnalazione all'«Ufficio ricerche razza» della Cancelleria del
Reich, che in Italia, ad Anticoli Corrado, ci fossero ancora dei discendenti
del Barbarossa. Il Führer diede ordine immediato all’Ambasciata di rintracciare
tale Antonio Corradi, soprannominato l’Impunito, ma quando andarono ad Anticoli
a cercare l’Impunito per osannarlo ultimo discendente di Barbarossa, questi era
già morto. All'ambasceria, guidata da un distinto signore in nero con grossa
borsa di cuoio, non restò altro che mettersi a caccia del suoi figli, un
maschio e due femmine: Domenico, Vittoria e Giovanna, che però si erano
trasferiti a Ceri dove facevano i carrettieri tra l’Aurelia e i Monti della
Tolfa. Altre notizie le ho ricavate
da un piccolo erudito saggio di un sacerdote, Padre Gabriele Carosi, sulla
araldica di Anticoli e del Corrado ex Hohenstaufen. I
rapporti tra gli Hohenstaufen e il Papato nel Lazio, erano rapporti tumultuosi,
di incoronazioni e anatemi. L’esercito imperiale di Federico Barbarossa,
comandato dal cancelliere Rainaldo vescovo di Colonia, dopo aver
attraversato la maremma nel 1167 assediò
per circa 2 mesi Civitavecchia. La popolazione della città, asserragliata nella
solidissima Rocca e capeggiata dal figlio di Pietro Latro, sempre di nome
Pietro, oppose una strenua resistenza rendendo vano ogni assalto delle fitte
schiere imperiali germaniche, permettendo a Roma di consolidare le proprie
difese. Solo l’intervento della flotta di Pisa, fedele all’Imperatore, fece
capitolare Civitavecchia che si arrese con
patti onorevoli.”
Torniamo alla vicenda di Ceri: come andarono le cose ?
Da Anticoli l’ambasceria tedesca formata da Ufficiali delle SS,
scortati dai Carabinieri, si recò a Ceri
dove rintracciarono i tre Corrado ex
Hohenstaufen: cercavano un maschio, il continuatore del nome e della stirpe. I
carabinieri fecero da interprete. Si narra che Vittoria Corrado alla vista dei
carabinieri si impaurì, mettendosi a gridare che il fratello Domenico non aveva
fatto niente di male e neppure il nipote Fernando. Pare che non se ne fece
niente, ma qualche mese dopo arrivò a Ceri un principe prussiano per chiedere
in sposa donna Giovanna, sembra però che fu Giovanna a tirarsi indietro, non il
principe. Voleva sposare un suo pari: un certo Pagnotta anch’egli carrettiere.
Comunque ora ho le foto e anche l’albero genealogico, due importanti tasselli
che sono riuscito a trovare qui a Ceri.”
La signora Loredana conferma questi avvenimenti, ma tiene a precisare:
“all’epoca di quei fatti io ancora non
ero nata. Molte cose le ho apprese dai racconti di mia mamma e dei miei zii.
Per l’esattezza il discendente diretto è Fabrizio, figlio di mio cugino
Domenico che vive a Roma, capelli biondi ed occhi celesti. Auguro perciò al Dott.
Sprenger di portare a termine la sua ricerca e di fare piena luce su queste
vicende della mia famiglia.”
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